“I momenti passati insieme non sono eterni, ma il loro ricordo dura tutta la vita!” C.L.
Il programma che utilizziamo con i nostri figli, nel bene o nel male, li accompagnerà per tutta la vita.
“Siamo proprio sicuri di essere cresciuti e di aver vissuto i nostri primi anni nel miglior modo possibile?”
Se non siamo stati così fortunati e non decidiamo di rivedere quegli aspetti disfunzionali, fonte di possibili disagi, per modificarli e lasciarli andare, proietteremo inevitabilmente nella genitorialità quanto a suo tempo abbiamo integrato.
“Il nostro dovere è preoccuparci del bambino che è oggi, non di quello che sarà da grande”
Fino a 7 anni il bambino apprende in modo inconsapevole, senza comprendere cosa sta imparando, da adulto metterà in atto in modo automatico e inconscio tutti qui comportamenti e schemi appresi durante l’infanzia.
“Voglio essere come papà” “da grande farò come la mamma”, sono frasi ricorrenti nei bambini. I figli vedono i genitori come fossero Dei scesi sulla terra, si specchiano in loro, imitano e imparano quello che vedono e vivono. Ogni nostra azione, ogni gesto, atteggiamento, posture, frasi o parole che usiamo sarà ripetuto dal bambino nel gioco, con i compagni, a scuola, in tutte le loro esperienze. Delle figure che ama acquisisce la mentalità, le idee, le abitudini e impara come si diventa grandi.
Il buon esempio e il cattivo esempio saranno impronte scolpite giorno dopo giorno nella interiorità del bambino e ognuna di esse andrà ad influenzare tutta la sua vita da adulto.
Importante soffermarsi a riflettere su quello che senza volerlo gli stiamo insegnando, perché attraverso noi il bambino apprende in modo attivo e passivo, impara a crescere e a ridurre e regolare i propri stati emotivi. In base a quello che vede e sente modella se stesso, all’inizio lo farà in modo inconsapevole più avanti consapevolmente. Se il bambino sente di essere al primo posto e sopra ogni cosa per i genitori, se riceve un’educazione coerente e funzionale, senza essere soffocato o condizionato, svilupperà un sentimento di sicurezza e fiducia verso la vita, diventerà una persona autonoma in grado di affrontare gli eventi della vita senza paura.
“È più difficile ricucire le ferite di un uomo che crescere un bambino forte e sicuro.”C.L.
COSA POSSIAMO FARE?
- Incoraggiamo e coltiviamo la gratitudine: il bambino imparerà la gentilezza, saprà apprezzare e riconoscere le gentilezze ricevute e le cose buone che le persone fanno per lui;
- Insegniamogli la fiducia: osserviamo e facciamo attenzione al bambino mentre fa le sue esperienze, fidandosi di lui fino in fondo;
- Insegniamogli il rispetto e il bambino mostrerà rispetto, per coloro che lo hanno educato, per le persone più deboli, per la natura, per gli altri;
- Mettiamo Impegno nel realizzare i nostri sogni, accettando allo stesso modo sconfitte e vittorie: è così che i nostri figli imparano a realizzare i loro sogni, con determinazione, senza demotivarsi e senza aver paura di sbagliare;
- Impariamo a conoscere noi stessi: è importante portare in superficie tutte quelle cose che tendiamo a soffocare, fonte di sofferenza e disagio, per elaborarle ed evitare di proiettare sui nostri figli la nostra visione, responsabilità e parti di noi. Conoscere se stessi permette di osservarsi, mettersi in discussione e lasciare ai propri figli la libertà di esprimersi e sviluppare la fiducia in se stessi, senza condizionarli;
- Allenare la pazienza infinita: il bambino la imparerà perché l’ha vista applicata su di lui;
- Esprimiamo amore sempre, anche nei momenti di crisi. L’amore si mostra con gli abbracci, le attenzioni e con le parole del tipo: “ti voglio bene” “ti amo” “sei un bambino speciale” “sono orgoglioso/a di te”, in questo modo non crescerà viziato ma imparerà ad amare;
- Evitiamo di urlare, la pacatezza è il miglior modo per interagire e far arrivare all’altro cosa vogliamo comunicare e il bambino imparerà la calma;
- Sincerità ed onestà di fronte agli errori. Ammetterlo e correggersi, questo farà sviluppare nel bambino responsabilità e correttezza e difficilmente arriverà a mentire;
- Ascoltare, Ascoltare. Ascoltare con il cuore, con attenzione e comprensione i nostri figli, in questo modo impareranno ad ascoltare, svilupperanno la tolleranza e la fiducia, sapranno aprirsi a noi anche quando saranno grandi;
- Riconoscere e accettare i nostri bisogni significa riconoscere anche i suoi reali bisogni. Solo se sappiamo prenderci cura con amore di noi stessi sapremo prenderci cura con amore dei nostri figli. Se non lo sai fare per te stessa/o come puoi pensare di saperlo fare per tuo figlio/a?;
- MAI usare la violenza, che sia psicologica o fisica. La sculacciata è una forma di violenza, così come frasi del tipo “non capisci niente” “..ma che sei stupido”, sono modalità distruttive che nel bambino alimentano sfiducia, disistima e un’aggressività che, in futuro e nei vari contesti, mostrerà a sua volta con modalità diverse. Quindi…
- Attenzione alle parole, queste hanno un peso, possono diventare macigni sul cuore. Il bambino impara ad essere attraverso quello che noi esprimiamo e pensiamo di lui.
- Creiamo i presupposti per leggere favole e racconti prima di dormire; stimoliamo i sogni, l’immaginazione, la fantasia, il bello, i lavori artistici, la cura di sè; alimentiamo la socialità con le uscite, lo sport e altre attività sociali; E, soprattutto, limitiamo e regoliamo il tempo passato davanti alla TV, con il Pc o lo smartphone, essi tolgono tempo alla vita, al gioco, creano una realtà non veritierà e illusoria con quello che trasmettono, ma la cosa peggiore, portano i nostri figli ad isolarsi e ad alimentare la difficoltà a costruire relazioni con i pari, nonchè privarli della possibilità di aprirsi pienamente al mondo per confrontarsi e sperimentarsi con le esperienze che li fanno crescere.